L’argento prova a rialzare la testa

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La forza del dollaro ha fortemente penalizzato l’oro nell’autunno 2016. La situazione è leggermente migliore per quanto riguarda l’argento, che, a differenza del metallo giallo, nelle ultime due settimane è riuscito a frenare l’ondata di vendite, determinata dall’attesa per il rialzo dei tassi Usa ed,appunto, dalla forza del dollaro (inversamente correlato con la maggior parte delle materie prime). 

Dai minimi di fine novembre, posizionati in area 16,13, le quotazioni del metallo grigio sono infatti rimbalzate di circa 5 punti percentuali, arrivando a superare i 17 dollari all’oncia, per poi chiudere le contrattazioni a 16,85.

Di fatto l’argento sta reggendo meglio la situazione, addirittura nelle ultime due settimane ha imbastito un debole tentativo di recupero. Non possiamo tuttavia parlare di un trend rialzista o di una fase bullish, in quanto il trend di fondo appare ancora impostato al ribasso.

La discesa che ha portato le quotazioni da 21 a 16 dollari nel giro di pochi mesi trova ostacoli a continuare, ma la ripresa è debole. Tecnicamente potremmo vedere un segnale positivo con un superamento di forza dei 17,3-17,4 $, mentre per una nuova ripartenza rialzista dovremmo attendere una risalita oltre i 18 dollari. Viceversa, nuove vendite in arrivo nel caso in cui dovessimo assistere una violazione degli importanti supporto collocati in area 16,1 e 15,8 dollari l’oncia