Banca d'Inghilterra: tassi fermi ma voto non all'unanimità. Recupera la sterlina

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La Banca di Inghilterra ha mantenuto i tassi stabili al minimo storico dello 0,25%, ma la sorpresa è arrivata, da un voto “split”, non unanime. Dopo 8 mesi, infatti, c’è stato il primo voto non all’unanimità, e dopo 15 mesi c’è infatti stato un primo membro del board (Kristin Forbes -  che però lascerà la BoE a giugno) favorevole ad un ritocco dei tassi. Non è finita dunque con il 6-3 ipotizzato dal Times, ma non c’è stata una decisione di comune accordo, una possibile mossa della BoE per preparare i mercati ad un rialzo nei prossimi mesi, che pare necessario ad alcuni membri del direttivo.

GBP/USD

La reazione dei mercati valutari non si è comunque fatta attendere, con la sterlina che è decollata, sulle aspettative per un rialzo nei prossimi mesi, recuperando parte del terreno perso nella scorsa settimana. Il cambio fra sterlina ed euro è tornato sopra quota 1,15 (l’inverso eur/gbp viaggia a 0,869), mentre sterlina/dollaro è salito a 1,235, ai massimi da fine febbraio. Per quanto riguarda gbp/usd nelle ultime due sedute abbiamo assistito ad un netto recupero della divisa britannica, che si era pericolosamente avvicinata all’importante supporto collocato a 1,20, con dei minimi ad inizio settimana a 1,2109. Una boccata d’ossigeno, insomma, dopo i cali legati alle vicende della Brexit ed alla richiesta di un nuovo referendum in arrivo dalla Scozia.  Ma restiamo ancora sulla Bank of England, la cui nota spiega “At its meeting ending on 15 March 2017, the Committee voted by a majority of 8-1 to maintain Bank Rate at 0.25%.  The Committee voted unanimously to continue with the programme of sterling non-financial investment-grade corporate bond purchases, financed by the issuance of central bank reserves, totalling up to £10 billion.  The Committee also voted unanimously to maintain the stock of UK government bond purchases, financed by the issuance of central bank reserves, at £435 billion”. Resta centrale anche l’attenzione alle tematiche legate all’inflazione, attesa superare il 2% nei prossimi mesi, per poi avvicinare il 3%: “CPI inflation increased to 1.8% in January, and the MPC expects it to rise above the 2% target over the next few months, before peaking at around 2¾% in early 2018 and drifting gradually back down towards the target thereafter.  The projected overshoot entirely reflects the expected effects of the drop in sterling.”  Sul tema Graeme Wearden del Guardian ha commentato: “Il report della Bank of England suona come un warning, un campanello dall’allarme, per l’andamento dell’inflazione, che dovrebbe superare il target dell’istituto centrale nei prossimi mesi (forse già la prossima settimana), anche per colpa degli aumenti delle bollette di energia ed elettricità e per la debolezza della sterlina”.