Banche Centrali e Forex Market
BCE e Federal Reserve
Riflettori ancora puntati sulle banche centrali, che tornano a riunirsi nei prossimi giorni, mentre il dollaro resta forte sul Forex market. Giovedì 14 settembre è la volta della BCE, la Banca Centrale Europea, mentre il FOMC, ossia il braccio di politica monetaria della Federal Reserve ha in calendario il prossimo meeting per il 19-20 settembre. Al momento i tassi base della BCE sono posizionati al 4,25%, mentre quelli della Federal Reserve al 5,50%. Entrambe sono reduce da un rapido percorso di rialzo dei tassi, per contrastare l’inflazione.
A livello di tassi di interesse, si pone nel mezzo la Banca d'Inghilterra. A Londra il costo del denaro è salito ad inizio agosto al 5,25%, con un’inflazione ancora vicina al 7%.Fra le principali banche centrali fa eccezione il Giappone, unico paese al mondo che mantiene ancora tassi negativi (-0,10%). La Bank of Japan, banca centrale giapponese prova in questo modo a spingere l’economia, con politiche decisamente accomodanti.
Euro dollaro
Le aspettative per una Federal Reserve ancora in versione falco, con oltre il 40% di possibilità di vedere un rialzo entro il meeting di Novembre 2023, spingono il dollaro. Il cambio fra euro e dollaro (EUR/USD) è sceso in area 1,07, testimoniando la forza del dollaro americano.
Sterlina dollaro (GBP/USD) è invece scambiato poco sotto quota 1,25. La politica monetaria espansiva della banca centrale giapponese frena ogni tentativo di rimonta dello yen. Al momento il cambio dollaro/yen (USD/JPY) è in area 147, mentre euro/yen (EU/JPY) supera quota 158. Lo yen resta quindi venduto sul mercato delle valute.
Banche centrali e dati macroeconomici
Gli ultimi dati macroeconomici americani hanno messo in risalto un rallentamento del mercato del lavoro Usa. Sono pertanto scese quasi a zero le possibilità di un rialzo dei tassi di interesse già a settembre da parte della Federal Reserve. Porte aperte per portare i tassi al 5,75%, invece, nei meeting seguenti qualora l’inflazione restasse alta. Scenario simile in Europa, con l’economia che mostra segnali di rallentamento e la BCE potrebbe essere prossima al termine del suo percorso restrittivo. In particolare, l’ultimo dato sul PIL, ha mostrato una crescita inferiore alle attese.
Politica monetaria delle banche centrali
Perché gli investitori
seguono con tanto interesse le decisioni di politica monetaria delle banche
centrali? Molto semplicemente perché hanno implicazioni sia sull’andamento dei
mercati azionari, che di quelli obbligazionari e delle materie prime. Pesano
inoltre sull’economia reale. Nel dettaglio, a fronte di tassi alti, salgono le
rate dei mutui a tassi variabili e sale il tasso di interesse per chi stipula
un nuovo mutuo, così come crescono i tassi dei depositi, mentre si deprezza il
prezzo spot delle obbligazioni già emesse.
Per contro, una discesa dei tassi rende meno cara l’apertura di un nuovo mutuo, retribuendo in maniera minore la liquidità ferma sui conti. L’effetto, in questo caso è quello di stimolare maggiormente l’economia. Solitamente le borse tendono ad apprezzarsi quando i tassi scendono o quando si prevede che scenderanno in futuro. Non è comunque una regola sempre valida. Infatti, i tassi possono scendere anche a fronte di una crisi economica, fase in cui tendono a scendere gli utili aziendali.
Dollaro e materie prime
Per gli investitori italiani va ricordato che oro e argento, così come le altre principali materie prime, sono quotati in dollari. Un apprezzamento del dollaro tende a frenarne la domanda, mentre una discesa del dollaro le rende più economiche per gli investitori esteri.
Inoltre, per chi le ha in portafoglio. va tenuto in considerazione anche l’effetto cambio. Un apprezzamento del dollaro migliorerà la performance, mentre una discesa della valuta americana contro l’euro significherebbe una performance finale minore rispetto a quella fatta segnare dal prezzo dell’oro o da altre materie prime in dollari. Le decisioni delle banche centrali impattano il mercato dei cambi, ma più in generale tutti gli asset quotati in borsa.
