Bitcoin, dopo i record gli investitori hanno paura?

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Il bitcoin tiene gli investitori con il fiato sospeso. Non c’è nemmeno stato il tempo di celebrare i nuovi record della criptovaluta che una violenta correzione ha portato i prezzi del bitcoin da 7.900 fin sotto quota 6.000, con dei minimi in area 5.500 dollari per bitcoin. Le quotazioni della regina delle cryptocurrency restano dunque altamente volatili. Nonostante questa correzione (o per essere corretti “crollo”) la performance del bitcoin da inizio anno resta ancora stratosferica e superiore al 500%. A questo valore vanno poi aggiunte le varie fork cui è stato sottoposto il bitcoin. Possiamo dunque parlare di una vera e propria corsa al bitcoin, che ha fatto gridare in molti alla bolla. Ed effettivamente, almeno allo stato attuale delle cose, pare difficile vedere le cryptocurrency come uno “store of value” con oscillazioni di questa portata.

Bitcoin ed oro

bitcoinSia il bitcoin che l'oro hanno messo a segno grandi salite negli ultimi anni, ma con caratteristiche e tempistiche diverse che probabilmente tendono a far preferire l'oro per il cassettista, cioè l'investitore di lungo termine. L’oro ha raggiunto i suoi massimi nell’estate 2011, dopo una salita prossima al 1000% che era durata quasi un decennio. Nell’arco di quattro anni le sue quotazioni sono scese fino a dei minimi in area 1.050$, con un calo di poco superiore al 40%.  Il bitcoin si è apprezzato di quasi dieci volte nel giro di circa un anno, per poi perdere il 25% del suo valore in appena un giorno fino a quota 5.500$ (per poi recuperare verso quota 6.400 per bitcoin). Lo scenario di volatilità è ancora ampliato sul bitcoin cash che da poco più di 500$ è schizzato a 2.700$ per poi perdere oltre il 50% del suo valore. Molte opportunità di trading veloce sui bitcoin, grandi numeri per chi ha creduto alle cryptocurrency sinora, ma anche molta, forse troppa volatilità e tanto rischio per chi si muove in leva su bitcoin ed altre valute virtuali. Il paragone con l’oro come bene rifugio per il momento appare dunque rimandato.  Sul tema cryptocurrency è intervenuto anche Nouriel Roubini, che ha definito intervistato da Businness Insider i bitcoin come "una gigantesca bolla speculativa che prima o poi avrà fine". L'analista che previde la crisi del 2008 non usa dunque mezzi termini commentando i bitcoin e si ascrive quindi al partito degli scettici. Per Roubini, infatti,  le banche centrali e gli istituti regolatori interverranno presto per porre dei paletti nella disordinata jungla delle cryptocurrency. E' dunque una fazione sempre più ampia quella che non crede al bitcoin, nonostante la corsa dei prezzi delle criptovalute.