Cobalto nuovo record a un passo dai 50.000$. E gli speculatori festeggiano.

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Non è una novità, ma il cobalto continua a correre. Ne avevamo parlatoa inizio febbraio, riprendendo più volte il tema, divenuto scottante con il passare delle settimane, fino ai record della settimana scorsa.

Questo metallo (che deve il suo nome ad un “coboldo”, una sorta di folletto, che veniva ritenuto colpevole dai minatori di farli trovare questo metallo, anziché’ l’auspicato argento) ha proseguito il suo rally nella seduta di ieri, arrivando a sfiorare quota 50.000 dollari la tonnellata. Al London Metal Exchange la quotazione “cash” ha chiuso il settlement a 49.000-49.500$, così come quella con consegna 3 mesi, mentre la forchetta per il 15 months buyer-seller si allarga a 48.750-49.750$.

Il rally trova le sue ragioni di fondonella corsa all’approvvigionamento per le scorte che potrebbero servire alle auto elettriche, ma anche alla crescente domanda in arrivo dal settore industriale (in particolare da quello bellico) ed anche ai problemi che stanno caratterizzando la produzione nelle miniere del Congo. Alcuni fondistanno speculando proprio sulle forti prospettive di crescita della domanda. Si parla del fondo svizzero Pala Investments e del cinese Shanghai Chaos, conosciuto per l’attività svolta sul rame presso il London Metal Exchange. Il mercato, dopo 7 anni di surplus,per il 2017 è stimato con un saldo in deficit, per circa 900 tonnellate, valore che potrebbe crescere fino a oltre 5.300 tonnellate nel 2020 secondo alcuni analisti.

Come accennato i problemi potrebbero aumentare anche per la situazione della Repubblica Democratica del Congo, il maggior produttore mondiale, un Paese altamente instabile e con una pessima reputazione sul fronte dei diritti civilisoprattutto a danno dei bambini (con Amnesty International che si sta battendo sulla questione*). Sono infatti numerose le aree artigianali, come nella regione di Katanga, nella parte meridionale del paese, dove bambini ed adulti lavorano senza alcuna tutela per l’estrazione del metallo.  Uno scenario complesso, dove per ora gli unici a festeggiare sono gli speculatori.

*Segnaliamo sul tema anche questa petizione di Amnesty International


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