Draghi prolunga il QE almeno fino alla fine del 2017

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Tassi fermi e quantitative easing per almeno altri 9 mesi oltre la scadenza originaria di marzo 2017, seppur con una riduzione da 80 a 60 miliardi al mese. Il programma straordinario della BCE continuerà almeno fino alla fine dell’anno prossimo, anche se è dunque arrivato un primo segnale di tapering. Questo in sintesi il discorso di Mario Draghi quest’oggi a Francoforte, accompagnato da parole rassicuranti da parte del Governatore: “La Bce sarà ancora presente sui mercati per molto tempo”.

Sul fronte dei cambi la reazione non si è fatta attendere, con il rapporto euro/dollaro che ha virato radicalmente rotta, scendendo dai massimi dell’ultimo mese oltre quota 1,085 verso 1,06, scontando le parole del banchiere centrale. Tecnicamente rimaniamo dunque ancora all’interno dell’ampio canalone laterale che ha caratterizzato il 2015 ed il 2016, con le quotazioni che si sono mosse fra 1,05 e 1,15. Questa decisione ha riportato il cambio verso il margine inferiore del canale, in attesa delle mosse della Fed, anche se i mercati paiono ormai dare come quasi per certo un rialzo dei tassi da parte della Banca Centrale americana.

Dal punto di vista operativo l’importante supporto posizionato a 1,05 (con possibile estensione fino a 1,045) resta valido, anche se a farla da padrone nell’imminente futuro paiono ancora una volta essere le news che arriveranno dalle Banche Centrali.