Il consenso per la BREXIT sale fuori da Londra, ma il paese è spaccato. E in molti vorrebbero più studenti stranieri

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Le vicende politiche legate a Trump, alla Corea ed alla Siria hanno spostato l’attenzione dei media per qualche giorno verso altri fronti. Ma la Brexit non si ferma e con lei non si arresta la battaglia di numeri e dichiarazioni sul tema. Il Sun (che ha parteggiato per il LEAVE) dedica ampio spazio ad un sondaggio YouGov che vorrebbe il supporto per la Brexit mai così alto. Il 46% dei britannici si dice infatti favorevole alla Brexit, a fronte di un 42% che la ritiene un errore, mentre il 12% non ha un’opinione.  Un dato che in realtà rispecchia soprattutto un paese diviso, con un margine ridotto fra le due fazioni, proprio come lo scorso 23 giugno, quando il referendum si concluse con una vittoria del LEAVE con il 52%. La percentuale dei favorevoli al divorzio con l’Europa sale al 91% se si restringe il cerchio degli intervistati ai soli elettori UKIP, mentre crolla drasticamente al 10% se la stessa domanda viene posta ai sostenitori dei LibDem, il partito che più si è opposto alle decisioni di Theresa May in queste ultime settimane. A Londra il fronte anti- Brexit continua a rappresentare la netta maggioranza, per uno scenario che si inverte nelle zone rurali e nelle piccole medie città britanniche.

brexitSempre a proposito di numeri, un’altra ricerca, pubblicata da Com Res sostiene invece che il 73% dei britannici vorrebbe che il numero di studenti in arrivo da altri paesi rimanesse invariato o aumentasse, contrariamente a quelli che sono i piani attuali (con la May che vorrebbe contarli nella quota degli stranieri). Insomma, la guerra dei numeri prosegue e la Brexit è solo all'inizio. Fra le poche statistiche certe, però, ci sono le richieste dei sussidi di disoccupazione, che nel mese di marzo sono salite di 25.500 unità, mentre gli analisti si attendevano una discesa di 6.000, mentre l'inflazione resta sopra al 2%. Un altro piccolo ostacolo nel lungo cammino della May.