La stella di MACRON offusca l'ORO (per adesso)

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Si è aperta con il segno “meno” la settimana dell’oro, che ha perso poco meno di un punto percentuale, scivolando verso quota 1.270 dollari l’oncia, dopo la vittoria di Macron nel primo turno delle elezioni presidenziali francesi.

Il metallo giallo dai 1.285 $ di venerdì scorso è sceso fino a 1.265$, per poi riaffacciarsi a 1.272. Di fatto il lingotto è alle prese con due forze contrapposte. Da un lato il recupero dell’euro nei confronti del dollaro rappresenta un elemento positivo, ma sui mercati a dominare la scena è la percezione di uno scenario RISK ON, con gli operatori che tornano a puntare sull’azionario. La voglia di rischio borsistico  supera dunque, almeno in questa fase, quella di sicurezza e beni rifugio, pesando maggiormente rispetto alla discesa del dollaro. Dal punto di vista tecnico, però, il trend appare ancora impostato al rialzo, con i prezzi dell’oro che potrebbero trovare supporto in area 1.260$. In caso di ulteriori discese spazio verso 1.240$. Paiono difficili in questo scenario allunghi ribassisti più corposi, anche perchè l’entusiasmo delle borse potrebbe scemare nuovamente nelle prossime sedute, con la questione Usa – Nord Corea che resta più aperta che mai, così come le vicende Brexit. Ogni segnale di rimonta della Le Pen spegnerebbe la gioia dei mercati. Nel complesso l’oro appare dunque in una fase interlocutoria, con la possibilità che la frenata attuale sia soltanto una pausa interlocutoria, con il metallo giallo che sta cercando di trovare un nuovo equilibrio fra i 1.250 ed i 1.300 dollari l’oncia.