Litio: dopo il rally del 2016, spazio per altre salite?

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Le mosse della Tesla riguardano da vicino l'andamento delle quotazioni del litio. La Gigafactory della Tesla in Nevada (Stati Uniti) inizierà la produzione in grandi quantità di batterie agli ioni di litio, per l’impiego nei suoi veicoli elettrici e nei suoi sistemi di immagazzinamento dell’energia. Tesla, con il suo partner Panasonic, ha calendarizzato l'assunzione di 4.000 persone nel 2017 per la nuova fabbrica. 

Entro il 2018, l'azienda americana prevede di produrre 35 gigawatt di batterie agli ioni di litio per anno, una quantità pari a quella prodotta attualmente da tutto il mondo. Di fatto, se non subentreranno difficoltà, la Gigafactory dovrebbe portare ad un raddoppio della capacità produttiva delle batterie a livello mondiale.

Attualmente il cuore della produzione mondiale è in mano da aziende orientali e in particolare collocate in CinaCorea del Sud e Giappone, con LG Chem e Samsung a recitare il ruolo da protagonisti. Naturalmente, l’entrata in gioco della Gigafactory della Tesla potrebbe cambiare e non poco questo scenario e le rispettive quote di mercato.

La crescita della produzione, porterà ad una riduzione dei costi delle batterie. Una maggiore automazione e standardizzazione, applicazione di economie di scala e un know-how che cresce grazie alla maggiore esperienza produttiva, porteranno ad una riduzione dei costi a livello di settore. Il risultato finale potrebbe essere quello di veicoli elettrici più economici nei prossimi anni. Secondo Bloomberg, i prezzi delle batterie sono scesi del 22% lo scorso anno e si prevede che diminuiranno di un ulteriore 15 - 20% nel corso di quest’anno. Le difficoltà e gli ostacoli ancora da superare sono considerevoli, ma Tesla ha impressionato positivamente il mercato negli ultimi mesi, nonostante una serie di scadenze dichiarate e non rispettate ed una serie di bilanci sempre in negativo.

Il raddoppio della capacità produttiva globale di batterie potrebbe portare all‘impennata nel settore del litio. Secondo una ricerca del Financial Times, un veicolo elettrico utilizza circa 4.800 volte la quantità di litio di uno smartphone, quindi è prevedibile che trovare forniture di litio sufficienti alle nuove capacità produttive sarà progressivamente più difficile. Anche se non esiste una carenza di riserve di litio globali, produrre litio è tecnicamente complesso e i lo società produttrici potrebbero essere in difficoltà a tenere il passo con la domanda. Lo scenario è simile sul cobalto, che abbiamo analizzato in altri articoli

ETF sul litio in recupero

ETF LITIOLe prospettive indicano che la domanda di litio potrebbe salire del 16% all’anno fino al 2025 che, secondo Morningstar, sarebbe il tasso di crescita più veloce mai registrato da una materia prima nel secolo scorso. Gli investitori non sono stati a guardare. Nel corso del 2016 si sono visti i primi risvolti di questa crescita della domanda già sul prezzo del litio, con l'ETF Global X Lithium decisamente apprezzato dagli investitori. Il suo prezzo è salito da 18 a 25 dollari, per proseguire il percorso positivo nelle prime settimane del 2017, arrivando a 26,5. In sintesi i mercati scommettono sul "petrolio bianco", puntando sulla crescita della produzione di batterie, e quindi anche del mercato delle auto elettriche, così strettamente legato al litio.