London Stock Exchange e Deutsche Boerse: Questo Matrimonio non s'ha da fare

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Questo matrimonio non s’ha da fare” è forse la più celebre frase dei Promessi Sposi. Ma potrebbe essere anche il commento alla fusione tra il London Stock Exchange e la Deutsche Boerse, che sembrava ormai fatta ed è invece ora a a forte rischio, mentre rispettivi i titoli sono volati al ribasso: meno 3% per la società britannica e del 5% per quella tedesca.

A minacciare di far saltare il progetto di fusione delle due società, è stata la decisione presa dal Lse, cui fa capo la Borsa Italiana, di non volere vendere il 60% della piattaforma di trading Mts. Di fatto viene respinta la richiesta giunta dall’Antitrust della Commissione europea per poter concedere il via libera all'operazione.

"Sulla base delle posizione attuale della commissione" ha spiegato la società londinese in un comunicato "Lse ritiene improbabile che per l’accordo arrivi l'approvazione". La presa di posizione del London Stock Exchange pone di fatto la parola fine al progetto di fondersi con Deutsche Boerse per creare la prima borsa europea. A intralciare il maxi accordo è il rifiuto della cessione della quota che permette il controllo della piattaforma su cui vengono scambiati principalmente i titoli di Stato italiani, la Mts.

La nota della Lse ha reso pubblico il vincolo posto da Bruxelles lo scorso 16 febbraio ma finora comunicato solo alle parti.

“La richiesta di vendere il 60% di Mts segue quella, accettata di Lse, di scorporare Clearnet dal colosso del clearing Lch Clearnet, per poi cederla- ha spiegato Reuters -. Il diniego di vendere la piattaforma di trading del reddito fisso italiano rende ora improbabile, per ammissione della stessa Lse, che Bruxelles approvi l'operazione”.

Secondo la società londinese, che cita i contatti con le autorità italiane per l’approvazione alla vendita di Mts, il cambio dell'azionista di controllo della piattaforma richiederebbe infatti l'approvazione da parte del Tesoro. Il Ministero italiano si è infatti dimostrato preoccupato “del possibile passaggio a Deutsche Boerse, visto che in questo modo probabilmente Mts sarebbe confluito in Eurex, la controllata di Deutsche Boerse, attiva sui titoli di Stato” sempre secondo Reuters.

Per gli inglesi la “richiesta della commissione è sproporzionata" in quanto la cessione di Mts avrebbe effetti dannosi per la propria attività. Infatti la piattaforma, pur rappresentando una parte minima del business di Lse, essendo la principale piattaforma di trading di bond governativi europei, in particolare per l’Italia, assume una "importanza sistemica". Deutsche Boerse ha risposto rimpallando la responsabilità del probabile fallimento al partner inglese.

Insomma, per dirla ancora una volta con le parole del Manzoni, verrebbe proprio da pensare che "questo matrimonio non s'ha da fare, né domani, né mai." »