Mario Draghi da Torino lancia un monito alla collaborazione fra paesi

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Mario Draghi ha ricevuto questa mattina a Santena, il comune nel torinese dove è sepolto Cavour, il premio 2017 intitolato allo statista piemontese.

L’attuale Governatore della BCE è stato scelto per questo premio "per aver mantenuto l'indipendenza della Banca Centrale Europea di fronte ai tentativi di assoggettarla agli interessi occasionali, mutevoli e spesso contraddittori dei 19 Stati membri e per avere, in ogni modo e con ogni mezzo, adottato misure monetarie atte a sostenere la crescita economica di tutti i Paesi europei, allontanando il pericolo di una deflazione tuttora incombente". 

Dopo gli interventi di Nerio Nesi (presidente Fondazione Cavour), Marco Fasano, Ugo Baldi, Alberto Sacco e di Sergio Chiamparino (presidente della Regione Piemonte), ha preso la parola Draghi. Tutto ciò pochi giorni dopo la conferenza tenuta a margine del meeting della BCE, in cui ha confermato tassi bassi ad oltranza e pieno sostegno all’economia, dicendosi pronto ad estendere anche oltre il termine del dicembre 2017 il quantitative easing, qualora questo fosse necessario.

Nel discorso odierno Draghi ha paragonato l’incerto scenario attuale a quello risorgimentale in cui si trovò ad operare Camillo Benso. Uno scenario, allora come oggi, in cui l’Europa appare “alla ricerca di una nuova stabilità”. Il banchiere ha poi elogiato la cultura non provinciale, ma europea, di Cavour, non tipica per un politico italiano dell’epoca.

Draghi ha ricordato come “Il progresso politico non è mai disgiunto da quello economico”, per poi citare Cavour “Un popolo governato da un benefico Principe che progredisce nelle vie della civiltà, deve di necessità progredire in ricchezza, in potenza materiale. Le condizioni dei due progressi sono identiche”.

Ha proseguito con altri richiami al XX Secolo ed alla nascita dell’Europa odierna: “solo un’Italia unita e indipendente avrebbe potuto affermare i propri valori in Europa e da questa trarre impulso di crescita. Un secolo dopo, finita la seconda guerra mondiale, quell’idea assunse una forma più compiuta e ambiziosa, evolvendo nell’obiettivo di un’unione economica e poi politica come approdo necessario della civiltà europea.”

Draghi ha concluso ancora con un riferimento al presente “a Cavour fu sempre chiaro che il rapporto con l’Europa sarebbe stato fertile se il Paese avesse appreso a progredire e a crescere anche da solo. Altrimenti, la sua stessa indipendenza sarebbe stata compromessa” lanciando un richiamo all’Europa ed alla collaborazione fra paesi: “In un contesto pur così diverso come quello attuale, la sua ispirazione, la sua maestria (…) e il suo straordinario successo, sono, specialmente in questi giorni ricchi di richiami a cupi passati, una irresistibile fonte di ispirazione per chiunque, non solo in Italia, veda nella collaborazione internazionale l’unico modo di governare problemi che gli stati nazionali non riescono ormai da molto tempo a risolvere da soli.

Ha poi devoluto ai terremotati l'equivalente del valore del premio (una riproduzione in oro degli occhiali di Cavour, del valore di poco meno di 3.000 euro).