Brexit: No al visto per gli europei nel Regno Unito

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I negoziati della Brexit proseguono al rallentatore. Sono ormai trascorsi cinque mesi dalla chiamata dell'articolo 50 da parte del Regno Unito ma non si intravedono ancora significativi avvicinamenti fra la posizione di Londra e quella di Bruxelles. La stessa Theresa May, che tempo fa aveva ammesso di non dormire la notte a causa dei negoziati Brexit, ha confermato che i progressi fatti sin qui non sono entusiasmanti ed il lavoro da fare resta molto.  Nonostante ciò la Gran Bretagna si dice fiduciosa di riuscire a realizzare i progressi richiesti dall'Unione Europea entro ottobre nelle dinamiche sull'uscita dall'UE, per poi procedere alla fase seguente dei negoziati Brexit, quella legata all'ipotetico accordo brexitcommerciale. Ancora una volta, dunque, dopo le minacce, Londra prova ad abbassare i toni, consapevole dei rischi cui va incontro, mentre la sterlina continua a perdere terreno sui mercati valutari sulla scia delle difficoltà legate alla Brexit. Le anticipazioni del Times vorrebbero un piano britannico che permetterebbe ai cittadini europei di muoversi liberamente nel Regno Unito, mentre occorrerebbe un permesso per il lavoro permanente. Londra si è anche espressa sull'ipotetico confine fra Irlanda e Irlanda del Nord, ritenuto inaccettabile. Viene dunque da chiedersi cosa cambierebbe rispetto al pre-Brexit, visto che pare evidente la frenata del Regno Unito, in qualche modo spaventato dall'ipotesi della partenza di numerose imprese da Londra, in particolare nel settore finanziario. Resta aperto il nodo legato a quello che sarà lo status dei lavoratori europei in merito ai diritti legati ai sussidi ed all'assistenza sanitaria. Le possibili mosse della May sul tema Brexit e le concessioni all'Europa hanno provocato numerose reazioni. Da un lato parte dei conservatori si è lamentata, sostenendo che queste norme non consentirebbero l'annunciato controllo dell'immigrazione. Si è mossa anche l'Australia che ha chiesto uguali diritti per i cittadini del paese oceanico nello scenario post Brexit. Le negoziazioni proseguono, con David Davis a Michel Barnier al lavoro sulle rispettive trincee della Brexit, mentre lasterlina continua a perdere sui mercati valutari e sembra la prima vera vittima di questa Brexit.