Per oro e argento è notte fonda

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Scende ancora l’oro, in netto calo sotto quota 1.220 dollari l’oncia, con la quotazione spot negoziata a 1.216 $. In queste ultime ore sono ulteriormente cresciute le aspettative per un rialzo dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve già nel meeting del 15 marzo prossimo (da 84 a 88% secondo il Fedwatch Tool del CME Group), spingendo al rialzo il dollaro ed aumentando la pressione ribassista sul comparto dei preziosi, “colpevole” di non pagare dividendo in uno scenario di tassi crescenti. Pare dunque arrestarsi la salita di inizio anno, con le quotazioni del metallo giallo che anche nel 2017, dopo il rally delle prime settimane dell’anno, accusano un calo. Dal punto di vista tecnico le quotazioni potrebbero confermare nelle prossime ore anche la rottura ribassista dell’area supporto posizionata a 1.220$, mentre sarebbe positiva almeno la tenuta di questi valori (ed ancora di più un eventuale ritorno sopra quota 1.240). Estremamente negativa, invece, una discesa sotto quota 1.200$, con spazio dapprima verso i 1.180$ ed eventualmente verso i successivi supporti collocati a 1.152 ed in area 1.122$, sui minimi dello scorso dicembre.

silver argentoNon vanno meglio le cose per l’argento, che dopo il forte calo della scorsa settimana continua a muoversi al ribasso, confermando dunque la fine del rally rialzista, durato per nove settimane consecutive, dallo scorso dicembre a fine febbraio. Le quotazioni del metallo grigio, che appena una settimana fa raggiungevano i massimi da circa 4 mesi a 18,45, hanno dunque stornato violentemente, riportandosi verso i 17,50$.  Dal punto di vista tecnico appare netto il cedimento della trendline rialzista che durava da fine dicembre, con spazio per ulteriori discese verso il primo importante supporto in area 17,2-17,3 dollari l’oncia.

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