Oro: le quotazioni si allontanano dai 1.300 dollari

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Il prezzo dell’oro ha rallentato la sua corsa, tornando in area 1.270 dollari l’oncia. Dal punto di vista tecnico si è formato un doppio massimo a ridosso dell’importante resistenza collocata a 1.300 dollari l’oncia, che ha respinto nuovamente la risalita delle quotazioni dell’oro. Il metallo prezioso, in appena tre sedute, ha perso il 2,5% del suo valore, scivolando dai massimi a 1.296 fin sotto quota 1.270. Il primo supporto appare a questo punto identitficabile sull’area 1.261-1.263 dollari l’oncia. Una rottura ribassista di questi valori potrebbe spingere il prezzo dell’oro verso gli ulteriori supporti collocati a 1.240 e 1.225 dollari l’oncia. Viceversa, nel caso in cui l’area supporto collocata appena sopra quota 1.260 dollari l’oncia dovesse reggere, spazio per una nuova ripresa, con il prezzo dell’oro che potrebbe nuovamente tentare di riavvicinare i 1.300 dollari l’oncia. Dopo le elezioni francesi (23 aprile e 7 maggio) l’oro aveva pagato un clima maggiormente rilassato sui mercati valutari, per poi risalire nelle ultime settimane, sulla scia dell’incertezza  legata alla posizione di Donald Trump ed alla sua stabilità, che ha indebolito il dollaro. Non ha avuto particolari impatti sull’oro il voto britannico, con Theresa may che ha perso la maggioranza in parlamento, anche perché le legislative francesi hanno confermato la crescita di Emmanuel Macron, evento gradito ai mercati (e favorevole all’euro). L’oro resta dunque sotto pressione, ancora fra i 1.250 ed i 1.300 dollari l’oncia.