Svizzera al palo, sale il PIL canadese

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Sorpresa dalla Svizzera, dove il 2016 si è chiuso con crescita inferiore al previsto per l'economia nazionale. I dati diffusi dalla segreteria di Stato elvetica nel quarto trimestre hanno evidenziato un Pil che è salito solamente dello 0,1% contro lo 0,4% preventivato dagli analisti. "Agli impulsi positivi provenienti dai consumi privati e pubblici – spiegano le autorità di Berna - si sono contrapposti i minori investimenti in beni di equipaggiamento e in costruzioni. La crescita del Pil è stata inoltre frenata dalla bilancia commerciale". I dati complessivi del 2016 sono comunque positivi con un tasso di crescita del Pil reale pari all'1,3% contro il +0,8% del 2015. Sono invece andate decisamente male, nell’ultimo trimestre, le esportazioni con un calo del 3,8%, peggior dato degli ultimi tre anni. Stabile la tendenza in campo negativo per le esportazioni di strumenti di precisione, orologi e articoli di gioielleria.

Pesa dunque il franco forte, con il rapporto fra l’euro e la moneta cantonale che naviga in area 1,065. Sono ormai passati due anni dalla famosa rottura del PEG, il tasso di cambio imposto dalla banca centrale svizzera a 1,20, che non fu più difeso dall’istituto centrale elvetico dal 15 gennaio 2015, provocando un violento rafforzamento della divisa svizzera (ed un vero e proprio shock sui mercati).

Viaggia invece a passo spedito il Canada, che ha messo a segno un +2,6% annualizzato nell’ultimo trimestre del 2016, superando le aspettative degli analisti, ferme a +2%. E’ stato rivisto al rialzo il dato relativo al trimestre precedente, portato a 3,8% dal 3,5% stimato nelle scorse settimane. La crescita per il mese di dicembre si e’ attestata allo 0,3%, in linea con le attese. Sul mercato dei cambi USD/CAD dopo i dati viaggia a 1,3380