BREXIT: Prima battuta d'arresto per Theresa May, sconfitta nella Camera dei LORD

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358 a 256: ecco i numeri della prima sconfitta per Theresa May. Una battuta d'arresto che arriva (come avevamo ipotizzato questa mattina ed anche nelle scorse settimane in precedenti analisi) dalla camera dei Lord. La camera alta del parlamento britannico si è espressa per garantire agli oltre 3 milioni di europei già residenti nel Regno Unito il diritto di rimanerci a tempo indeterminato. La sostanziale differenza con le parole del Governo stanno nel fatto che la May avrebbe promesso la stessa cosa, ma soltanto alla condizione che anche al milione di britannici residenti in Europa fosse garantito il medesimo trattamento.

Gli anziani lord, i baroni e le baronesse hanno però valutato diversamente rispetto alla camera bassa. La Baronessa Hayter ha spiegato il perchè del suo voto a favore di questa modifica: "Sarebbe disumano trattare gli europei che vivono tra noi, che lavorano nei nostri ospedali e nelle nostre scuole, come merce di scambio sul tavolo delle trattative". 

Di fatto prende ora il via un palleggio della norma, che riporta alla camera bassa la legge. Spetta di norma a quest'ultima l'approvazione finale, come ha spiegato la BBCThe amendment backed by the Lords requires the government to introduce proposals within three months of Article 50 to ensure EU citizens in the UK have the same residence rights after Brexit. But it could be overturned when MPs vote again, They have already backed the Brexit bill without amendments.

I saggi della camera alta si inseriscono dunque nel cammino del divorzio fra UK e UE, sempre più ingarbugliato e dai contorni di un thriller (non necessariamente dal lieto fine). Di fatto dunque il voto dei Lord non blocca l'invocazione dell'articolo 50, ma può determinare un ritardo nell'avvio delle procedure. Soprattutto nel caso in cui il ramo basso del parlamento dovesse esprimersi diversamente rispetto al primo passaggio, dando di fatto ragione ai Lord. In tal caso la strada di Theresa May sarebbe ancora più in salita. E la Brexit decisamente più lontana.

LA REAZIONE DEI MERCATI FINANZIARI: LA STERLINA SCENDE ANCORA

brexitLa sterlina è ancora una volta la vittima sacrificale, con il rapporto fra sterlina e dollaro che scivola sotto quota 1,23, con una flessione da inizio settimana superiore al punto percentuale, mentre la discesa dal voto dello scorso 23 giugno supera il 18%. Situazione analoga sul cambio euro/sterlina, che la settimana scorsa era scivolato in area 0,84, per risalire in questi ultimi giorni verso 0,858. In altre parole la settimana scorsa con una sterlina era possibile acquistare 1,19 euro, mentre dopo queste ultime news e con i crescenti timori per il nuovo referendum indipendentista della Scozia soltanto 1,165.