BREXIT: il Parlamento chiamato al voto in questi giorni. Dalla prossima settimana i veri ostacoli per la May

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Il 23 giugno scorso il tanto discusso popolare ha sancito la vittoria della Brexit con il 51,9% dei votanti che si sono espressi in tal direzione. Nei mesi seguenti la sterlina è crollata sui mercati valutari, l'economia britannica ha invece mostrato una certa resilienza, chiudendo in maniera positiva il 2016.

Ora lo scenario potrebbe però cambiare. Si inizia a far sul serio, la Brexit nei prossimi giorni sarà discussa ai comuni, con il voto dei deputati. Quasi scontato (anche se non da tutte le fazioni) il sì formale al via alle operazioni, ma non basterà questo per il nulla osta a Theresa May: infatti i veri ostacoli arriveranno la settimana seguente, quando i parlamentari potranno inserire i paletti all'operatività della prima ministra nell'attuazione dell'articolo 50.

E ad inizio marzo la situazione potrebbe essere simile, quando anche i Lords affronteranno il tema. Anche loro con la possibilità di proporre modifiche o, peggio ancora, introdurre altri vincoli, all'operato della May e del team dei Brexiters.

Le insidie in queste operazioni arriveranno da più fronti: da un lato la May dovrà fronteggiare l'opposizione compatta del blocco di parlamentari scozzesi, ma anche le fazioni di dissidenti fra i laburisti che, differentemente da Corbyn, osteggeranno in ogni modo la Brexit, così come i Lib Dem ed anche alcuni conservatori.

Nel frattempo c'è anche una data da segnare sul calendario per l'attuazione vera e propria del primo passo formale verso la Brexit: il 9 Marzo prossimo. In questa data, infatti, la May vorrebbe aver concluso l'iter parlamentare da un paio di giorni (il 7 marzo) ed essere pronta ad invocare l'articolo 50 del trattato di Lisbona. Nelle cinque settimane che la separano da tale data la May si troverà di fronte ad un vero e proprio percorso ad ostacoli.

Sui mercati valutari la sterlina ha perso terreno nei confronti dell'euro, con il cambio euro/sterlina che è tornato oltre quota 0,86, mentre ha invece recuperato sul dollaro, riavvicinando l'area 1,26.  

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