Crollo Ripple: cosa attendersi?

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Ripple è stata la grande protagonista fra le criptovalute in avvio di 2018, con una mirabolante salita da 0,20 a 3,30 dollari per Ripple. Le cose sono cambiate dopo la prima settimana di gennaio, con Ripple che ha iniziato una vistosa discesa, scivolando dapprima a 2 dollari, per proseguire verso quota 1 dollaro. Chi ha investito su Ripple a dicembre è ancora in attivo, ma la violenta correzione fatta registrare da Ripple appare ben più di un semplice storno, con la criptovaluta che ha perso fino al 75% del suo valore dai massimi, scivolando in una decina di giorni da 3,30 dollari sono a 0,85 dollari per Ripple (quotazione Bitfinex). 

La capitalizzazione di Ripple

ripple criptovaluteRipple ad inizio gennaio 2018 era arrivata a superare quota 120 miliardi di capitalizzazione, facendo pensare a molti che potesse puntare addirittura a divenire il nuovo bitcoin: le cose però sono andate diversamente. Ripple, criptovaluta centralizzata per i pagamenti, ha perso terreno e la sua capitalizzazione è crollato sotto quota 50 miliardi. Nel ranking delle monete virtuali ha perso una posizione, venendo nuovamente superata da Ethereum, che naviga intorno ad una capitalizzazione di 100 miliardi

Analisi tecnica su Ripple

E' difficile analizzare uno strumento finanziario volatile come Riplpe, capace di incrementare di oltre quindici volte il suo valore in appena un mese, per poi perdere oltre i due terzi nel giro di una manciata di sedute. Dopo tanto entusiasmo (e l'aspettativa che Ripple fosse gradita alle banche) gli investitori sono fuggiti da Ripple. La criptovaluta ha toccato dei minimi in area 0,85 - 0,90, per poi rimbalzare verso 1,65. Da qui è nuovamente iniziata una lenta ma progressiva discesa che ha riportato Ripple verso 1,10 - 1,20 dollari. Dal punto di vista tecnico l'area 1 dollaro rappresenta senz'altro un primo importante supporto per Ripple

Ripple in caduta, soffre anche il Bitcoin

INVESTIRE BITCOINMa non è soltanto Ripple a soffrire, continua infatti la fase di debolezza delle monete virtuali, le criptovalute. Il bitcoin danza ancora pericolosamente in area 10.000 dollari l’oncia, rimanendo inserito in una fase laterale fra i 9.200 ed i 12.000 dollari, dopo lo sciacquone che fra la seconda metà di dicembre e gennaio ha determinato una calo di 300 miliardi di dollari nel valore complessivo della capitalizzazione delle criptovalute, scivolata da oltre 800 miliardi a 500 miliardi. Gli investitori delle criptovalute appaiono in una fase difensiva dopo la grande corsa del 2017. In molti provano a tenere (con l’hodl, hold, hodl divenuto una sorta di mantra per gli amanti del bitcoin e delle altre monete virtuali). Altri hanno preferito liquidare i guadagni, per evitare di veder scendere le performance sin qui realizzate. E’ andata peggio, come sempre, a chi è salito – in ritardo - sul treno in corsa delle criptovalute sul finire di dicembre. In questo caso appaiono, almeno ai prezzi di fine gennaio, quasi inevitabili ingenti perdite per chi volesse liquidare le proprie criptovalute.

Dopo la bocciatura da parte della SEC alle nuove richieste di autorizzazione per lanciare un ETF sui bitcoin, è arrivato anche lo stop di Facebook alla promozione dei prodotti legati alle criptovalute ed alle ICO, il lancio di nuove criptovalute. Tutto ciò contribuisce ad alimentare un clima generalmente negativo sulle criptovalute. E’ chiaro, però, che potrebbero bastare poche buone news per rilanciare il settore, facendo ritrovare l’entusiasmo dei mesi scorsi. Ma non mancano anche i rischi per chi investe sulle criptovalute, da sempre estremamente volatili, con numerosi exchange che ancora non forniscono le garanzie necessarie per gli investitori.

GRAFICO PREZZO RIPPLE - Dopo la grande salita di fine Dicembre le quotazioni di Ripple sono crollate nel mese di gennaio tornando in area 1 $ per Ripple. Riuscirà a resistere il supporto in area 0,85-0,90 sui minimi toccati da Ripple nel gennaio 2018?

RIPPLE GRAFICO