Euro dollaro verso la parità? Assolutamente no. Il rapporto fra le due valute torna a 1,08

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Dopo il rialzo dei tassi da parte della Fed, avvenuto a metà dicembre 2016, le quotazioni del cambio euro-dollaro hanno aggiornato i minimi degli ultimi 15 anni, scivolando sotto quota 1,05, fino a toccare dei nuovi "lowest" a 1,035. Tutto pronto per la parità? Assolutamente no. La partita fra euro e dollaro è rientrata nel canale fra 1,05 e 1,15 che aveva contenuto le quotazioni nel 2015 e nel 2016, fino a riportarsi verso l’area 1,08 a fine gennaio.

Le ragioni sono molteplici: nelle ultime settimane è cresciuta l’incertezza legata alle politiche di Trump ed alle conseguenze economiche e politiche, non del tutto prevedibili, delle scelte che il Tycoon vorrà portare avanti (anche in seguito alle mosse anti immigrati che hanno suscitato numerose proteste, non soltanto negli Usa).

Sul fronte europeo, l’inflazione, in particolare nei dati odierni, ha mostrato segnali di risveglio. Questo impulso di ripresa dei prezzi potrebbe mettere in difficoltà i tentativi di Draghi di allungare le attuali politiche monetarie espansive. La reazione dei mercati è stata abbastanza elementare, con gli operatori che hanno spostato i loro acquisti, allontanandosi dal dollaro dopo la grande abbuffata dell’ultimo trimestre del 2016.

Sul piano tecnico il trend dell’euro/dollaro appare di breve termine appare ancora favorevole alla moneta unica, con la banconota verde che, dopo l’iniziale rottura ribassista del supporto collocato in area 1,05 pare aver perso gran parte della forza.

Il focus resta a questo punto incentrato sulle mosse di Donald Trump e delle Banche Centrali, senza però dimenticare la lunga serie di tornate elettorali in arrivo in Europa nei prossimi mesi ed il rischio disintegrazione dell'euro, lontano ma non così da lasciar troppo sereni gli investitori.

Primo segnale rialzista con un superamento di forza dell'area 1,08, con target dapprima a 1,085 ed eventualmente verso 1,095. Sarebbe invece negativo un ritorno dei prezzi al di sotto del supporto collocato in area 1,065. La parola ai mercati, in attesa di un mercoledì ricco di appuntamenti macroeconomici.