Il prezzo dell'oro torna in area 1.250 dollari l'oncia

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Il prezzo dell’oro perde terreno, ma a spingere al ribasso le quotazioni del metallo prezioso non sono i fondamentali, quanto piuttosto le news in arrivo dalla Fed, con il cambio euro dollaro tornato sotto 1,12. Janet Yellen ha annunciato il secondo rialzo dei tassi del 2017, con la prospettiva di un terzo rialzo nel corso dell’anno solare ed altri tre rialzi nel 2018, così come nel 2019. L’oro ha dunque pagato dazio, con le quotazioni che hanno proseguito la discesa ed il percorso di allontanamento dai 1.300 dollari. Dal punto di vista tecnico il prezzo dell’oro mostra un segnale di debolezza cedendo l’importante supporto posizionato a 1261/1.263 dollari l’oncia, fino a riavvicinare 1.250$.oro Nel complesso il prezzo dell’oro resta a questo punto in una terra di nessuno, fra i 1.200 ed i 1.300 dollari l’oncia, senza una chiara direzione. L’oro paga la forza del dollaro (con cui vanta, come la maggior parte delle materie prime, di una correlazione negativa). Per le quotazioni dell’oro i primi supporti appaiono collocati a 1.242 e 1.225 dollari l’oncia, anche se la vera “linea Maginot” per il metallo giallo resta il supporto collocato a 1.200 dollari l’oncia, un’area che ha ripetutamente frenato la discesa dei prezzi negli scorsi mesi. In questo scenario le previsioni per il prezzo dell’oro sono varie e con varie ipotesi presentate dagli analisti. Crediamo però che le mosse della Fed saranno ancora al centro del dibattito, in un quadro fondamentale che appare in lento miglioramento per la domanda di oro, dopo un mediocre finale di 2016, caratterizzato dalla forza del dollaro dopo la vittoria di Trump, ma anche dal calo della domanda di oro indiana.

Scende il prezzo dell'oro, corregge anche la quotazione dell'argento

Sempre nel comparto dei metalli preziosi perde terreno anche l’argento, in calo a 16,65 dollari l’oncia. L’argento, meno legato agli investimenti e maggiormente correlato con il settore industriale (che ne copre il 50% della domanda), si è mosso in maniera relativamente simile al prezzo dell’oro, con una chiusura di settimana negativa.