Le borse aprono in ribasso. Milano in profondo rosso.

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L’Asia, orfana della Cina, apre in rosso la settimana, l’Europa la segue a ruota. Milano addirittura naviga in “profondo rosso”, con perdite anche superiori ai 2 punti percentuali. Nello scenario generale pesano la chiusura debole di Wall Street di venerdì e le mosse dell’irrefrenabile Donald Trump, destinate a generare ulteriori proteste dopo i provvedimenti anti-rifugiati.

Il listino milanese nella mattinata di lunedì ha rivestito la maglia nera fra gli indici azionari europei, trascinato al ribasso da Unicredit, in calo di oltre 4 punti percentuali, dopo che è arrivato il via libera da Consob per l’aumento di capitale di 13 miliardi di euro. Il documento, con la nota informativa e di sintesi ancora da pubblicare, costituirà il materiale messo a disposizione degli investitori per valutare l'opportunità di sottoscrivere la ricapitalizzazione.

 

Resta alta l’attenzione anche su Generali ed Intesa Sanpaolo, con il gruppo bancario che sta studiando l’assalto all’assicurativo. Entrambe a mezzogiorno perdono oltre 2 punti percentuali. In netto calo, forse per un errore tecnico, Eni, che dopo una pessima apertura ha limato il grosso delle perdite.


In questo scenario il Ftse Mib a metà seduta resta sotto la soglia dei 19.000 punti, con un calo prossimo ai 2 punti percentuali. Decisamente più contenuto il calo del Dax, vicino allo 0,80%, così come quello dell'Euro Stoxx 50.