Le Riserve di oro delle banche centrali crescono ancora nel 2019

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La domanda di oro delle banche centrali

Le banche Centrali continuano ad accumulare oro e le quotazioni del metallo prezioso proseguono la loro risalita, arrivando sui massimi dal 2013. Nei primi sei mesi del 2019 le Banche Centrali hanno acquistato circa 374 tonnellate di oro, confermando la tendenza positiva vista negli ultimi anni, dopo che già nel 2018 la domanda di oro delle banche centrali si era attestata su valori record, arrivando a 650 tonnellate di metallo prezioso.

Nel dettaglio, si tratta del più alto valore di sempre per gli acquisti delle banche centrali nel primo semestre dell’anno solare. La sorpresa maggiore, probabilmente arriva dal fatto di non trovare la Banca Centrale Russa in prima posizione negli acquisti di oro: a batterla è stata la Banca Centrale della Polonia, con acquisti pari a 99,5 tonnellate di oro nel primo semestre del 2019. La Russia, che continua a diversificare le proprie riserve riducendo la percentuale in dollari, a favore di quella in oro, ha comprato altre 94 tonnellate. Per la Banca Centrale della Polonia si tratta di un maxi-acquisto, mentre la Russia prosegue sui valori degli ultimi anni. La Cina torna ad acquistare oro per le proprie riserve, con altri acquisti per 74 tonnellate, mentre la Turchia ha incrementato la sua detenzione aurea di 60,6 tonnellate. In positivo anche il Kazakistan, con una domanda di oro da parte della banca centrale pari a 25 tonnellate, mentre l’India ha acquistato 17,7 tonnellate di metallo prezioso. Nel complesso gli acquisti delle banche centrali confermano l’intenzione di diversificare le proprie riserve, in un’epoca in cui le tensioni paiono nuovamente dietro l’angolo sui mercati finanziari.

Oro: sale la domanda di banche centrali e Gold ETF

oro banche centrali riserveSale anche la domanda di oro in arrivo dal settore degli ETF. Dopo un primo trimestre del 2019 su valori contenuti (con febbraio e aprile in negativo), a giugno si è registrata una domanda positiva di oro dal settore degli ETF per oltre 120 tonnellate. Nel complesso le aspettative per una Federal Reserve in versione “colomba” nella seconda parte del 2019 ed anche nel 2020 hanno spinto gli investitori e le banche centrali a nuovi acquisti di oro. Sui mercati finanziari gli elementi di incertezza sono molteplici, con la Brexit che appare una matassa sempre più intricata, mentre la guerra commerciale tiene banco. Donald Trump non gradisce la forza del dollaro e sta cercando (discutibili) misure alternative, tramite l’attuazione di dazi, che nel complesso sono sempre destinati ad avere un risultato negativo sull’economia. Ecco spiegata la risalita del prezzo del metallo prezioso a 1.450 dollari l’oncia, supportata anche dai poderosi acquisti di oro da parte delle banche centrali, che hanno raggiunto i 15,7 miliardi di dollari, pari appunto a 374 tonnellate di oro.