Nonostante tutto, l’export cresce e vola il surplus della bilancia commerciale 2016

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L’Italia sta affrontando la complessa discussione con Bruxelles per il contenimento del debito pubblico, con tanto di rischio di procedura d’infrazione, una situazione che giunge in un momento molto delicato per l’Eurozona e rinforza i movimenti populisti contrari all’euro. Nel frattempo la Banca d’Italia ha annunciato che il saldo di conto corrente della bilancia dei pagamenti dell'Italia nel 2016 ha registrato un saldo positivo di 45,9 miliardi di euro (un valore equivalente al 2,8% del Pil). La crescita è significativa, visto che nel 2015 il saldo era stato di 26,7 miliardi.  A formare questo dato, valutato in maniera molto positiva, hanno contribuito soprattutto l'aumento dell'avanzo delle merci, che ha toccato i 60,4 miliardi, ma anche il calo degli interessi sui titoli di Stato italiani che ha fatto passare il saldo dei redditi primari dai -9,193 miliardi del 2015 ai +1,575 miliardi del 2016. E’ pertanto diminuito di oltre 10 miliardi il deficit alla voce “redditi da capitale”, principale componente dei redditi primari. 

Il miglioramento del deficit nei redditi da capitale è da imputarsi sia a un aumento degli introiti, ossia dai rendimenti delle attività estere detenute da soggetti italiani, che - in maggior misura – dalla riduzione dei pagamenti (cioè dei rendimenti delle passività italiane detenute da soggetti esteri, per larga parte costituita da titoli pubblici).

Dati positivi arrivano anche nel saldo commerciale, nel 2016 sono cresciute le esportazioni italiane verso l’estero dell’1,1% in valore e dell’1,2% in volume rispetto il 2015. La Bilancia commerciale segna così un avanzo che tocca i 51,6 miliardi (+78 miliardi se escludiamo il comparto  dell'energia). 

Si è così raggiunto il valore più alto degli ultimi 25 anni, dall'inizio delle serie storiche nel 1991. Le importazioni registrano invece una diminuzione dell’ 1,4% in valore e un aumento del 3,1 in volume. 


Da sottolineare come l’'espansione dell'export sia dovuta esclusivamente ai paesi dell'area Ue, con un più 3%. Le vendite verso i paesi dell'area extracomunitaria sono invece in calo dell'1,2%.Nel 2016, i mercati di sbocco più dinamici sono Giappone (+9,6%), Cina e Repubblica ceca (+6,4% entrambe), Spagna (+6,1%) e Germania (+3,8%). L'Istat segnala inoltre la forte crescita nell'anno delle vendite all'estero di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+6,8%), autoveicoli (+6,3%), mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (+4,6%) e prodotti alimentari, bevande e tabacco (+4,2%).


Dati misti, dunque, in un anno difficile per il commercio globale come ha notato anche il Ministero dello Sviluppo Economico in una nota di commento. Secondo il MISE i numeri "confermano un export italiano in ripresa nell'ultima parte del 2016. Le nostre esportazioni di beni hanno raggiunto il livello record di 417 miliardi, in crescita dell'1,1 rispetto al 2015. Anche il saldo commerciale fa registrare un nuovo massimo, toccando i 51,6 miliardi. È peraltro anche l'effetto di un parallelo calo delle importazioni (-1,4%, ma al netto dell'energia anche questo dato è in crescita dell'1,5%)". Il 2016 "è stato un anno caratterizzato da crisi e instabilità, nel quale abbiamo comunque continuato a crescere -  ha dichiarato il Sottosegretario allo Sviluppo Economico, Ivan Scalfarotto. - Nel complesso l’export si conferma la componente più dinamica della nostra economia: le nostre imprese fanno bene in settori a medio-alta tecnologia, oltre che nell’alimentare e nella moda".

Significativa è la tenuta dell’ultimo mese, ne solo mese di dicembre l'avanzo è cresciuto a 5,8 miliardi (5,6 miliardi nel dicembre 2015). Le esportazioni, rispetto a novembre, sono cresciute del 2,3% mentre le importazioni del 2,5%. Su base annua a dicembre crescono sia l'export (+5,7%) che l'import (+6,1%). Nel 2016 è significativo il calo degli acquisti dalla Russia (-26,3%), voce legata essenzialmente all’energia, che ha visto il forte calo di gas naturale con -25,8%  e di petrolio greggio  -20,4%.

Bene il settore agricolo. La Coldiretti segnala il record storico nelle esportazioni di prodotti agroalimentari Made in Italy, che nel 2016 hanno raggiunto il massimo di sempre, arrivando a quota 38,4 miliardi di euro, grazie a una crescita del 4 per cento.