Wall Street spinge le borse, ma sui mercati valutari è ancora SUPERDOLLARO.

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Non siamo ancora sui massimi dello scorso dicembre ma poco ci manca. Il dollaro è tornato a rafforzarsi nelle ultime sedute, con il dollar index nuovamente sopra quota 101, con un massimo giornaliero in area 101,60.

Sul cambio euro/dollaro nella seduta odierna abbiamo assistito ad un nuovo affondo ribassista, con il rapporto fra le due valute scivolato ancora una volta sotto quota 1,06, a pochi pips dai minimi dell’ultimo mese in area 1, 0525, per poi tornare verso 1,0550. Come anticipato nei giorni scorsi, sotto quota 1,06 gli orsi hanno trovato nuova forza, trascinando al ribasso le quotazioni, che a questo punto non sono lontane dall’importante area supporto collocato in area 1,05 (sulla parte inferiore dell’ampio canale laterale che ha contenuto le quotazioni dall’inizio del 2015 fino al dicembre 2016). Tutto ciò mentre gli indicatori economici europei relativi al PMI hanno superato le attese, con il valore relativo al settore manifatturiero che si è attestato a 55,5 (battendo le stime degli analisti, ferme a 55) e quelli dei servizi a 55,6 (53,7 le attese).

Il rafforzamento del dollaro spinge dunque i mercati a parlare nuovamente della parità fra euro e dollaro, uno scenario che non appare molto gradito a Donald Trump, con il “superdollaro” che potrebbe rappresentare un serio ostacolo per i suoi piani di protezionismo e rafforzamento dell’export ai danni dell’import.