2017: l'anno della Brexit?

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Il lento e tortuoso processo della Brexit dovrebbe prendere avvio nell’anno appena iniziato. O meglio, stando alle parole di Theresa May, l’articolo 50 dovrebbe essere invocato entro il 31 Marzo 2017, quindi entro meno di tre mesi. Nei prossimi giorni arriverà anche la sentenza della Corte Suprema che confermerà o ribalterà il verdetto che vorrebbe la May obbligata a passare dal parlamento per definire i termini della Brexit (in questo caso trovando ostacoli sia sulle tempistiche che sulle modalità, in quanto una Hard Brexit difficilmente sarebbe approvata dalle camere inglesi).

La May ha chiamato il paese all’unità, dopo le divisioni della Brexit, ma lo scenario appare complicato e l’esodo del settore bancario potrebbe essere dietro l’angolo. Proprio in questi giorni Europlace ha presentato nuovi studi che vorrebbero Parigi pronta ad ospitare 20.000 banchieri in fuga dalla capitale britannica. Quello lanciato dalla lobby parigina è soltanto l’ultimo monito al governo britannico dal mondo finanziario, che ha più volte ripetutto di essere pronto a traslocare in massa (non soltanto verso Parigi, ma soprattutto su Dublino, Lussemburgo, Amsterdam e le altri capitali europee) nel caso in cui Londra dovesse perdere l’accesso al mercato unico europeo.

In questo scenario la sterlina si mantiene debole contro il dollaro, con il cable che è scivolato a fine 2016 in area 1,23, per poi aggiornare nuovi minimi nelle prime ore d negoziazione del 2017, in area 1,225, appena il 2% sopra il minimi degli ultimi 31 anni raggiunto ad inizio ottobre nella notte del flash crash, quando il pound perse in pochi minuti il 6% del suo valore.