BREXIT: La tregua è già finita e la battaglia di numeri riparte

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I tragici fatti di Westminster hanno interrotto le ostilità fra Brexiters e Remain soltanto per qualche ora, con la guerra di numeri fra le due fazioni che è già ricominciata. Da un lato il Financial Times ha pubblicato nuovi numeri a testimoniare la diminuzione del flusso degli Europei dopo il voto dello scorso 23 giugno. In particolare è in calo il numero di laureati del Vecchio Continente, una manodopera qualificata di cui Londra ha terribilmente bisogno. Dall'altro l'Express ha rilanciato le proteste dell'UKIP, il partito indipendentista britannico promotore del referendum sulla Brexit,  volte "riconquistare" le acque di pesca britanniche. Il tutto mentrele prime grandi aziende si preparano a fare le valigie da Londra, rilocando in Europa parte dello staff dopo che Theresa May avrà invocato l'articolo 50 la settimana prossima.

GBP/USDSul fronte macroeconomico, dopo le battute d'arresto legate all'impennata dell'inflazione, sono arrivati buoni dati dalle vendite al dettaglio, in ripresa dopo due mesi di calo. I dati rilasciati oggi dall’Istituto Statistico Britannico ONS hanno certificato una crescita dell’1,4% nel mese di febbraio, che ha battuto le attese per un più moderato 0,4%. Ne ha approfittato la sterlina, che è tornata dopo un mese a rivedere quota 1,25 nei confronti del dollaro, rimbalzando ancora una volta dall’area 1,20, valido supporto sul cambio. Ciò anche perchè i mercati hanno interpretato come (quasi) da colomba le parole della Yellen della scorsa settimana, con gli operatori che hanno venduto il dollaro. Sono invece gli acquisti sulla sterlina, con la view generale sulle prossime mosse della Bank of England che si è spostata verso un rialzo dei tassi, dopo il voto diviso della passata ottava. La sterlina recupera terreno anche nei confronti dell’euro, tornando sopra quota 1,16.