Il prezzo dell'oro resta sopra quota 1.300 dollari

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Il prezzo dell’oro resta sopra quota 1.300 dollari l’oncia. Le quotazioni del metallo giallo rimangono dunque all’interno del canale laterale fra 1.300 e 1.360 dollari l’oncia che ha caratterizzato gli ultimi quattro mesi dell’oro. Il valore aureo a più volte attaccato l’area 1.350-1.60$, venendo tuttavia respinto al ribasso in ogni occasione. Parimente ogni volta in cui le quotazioni dell’oro siano scivolate verso i 1.300 dollari l’oncia abbiamo assistito ad una reazione del metallo giallo. I compratori tornavano infatti a scommettere sul rialzo dell’oro. Ed è proprio quello che è capitato ad inizio maggio: nonostante la gran rimonta della banconota verde, che ha portato il cambio euro/dollaro sotto quota 1,20, il prezzo dell’oro è rimbalzato ancora una volta dai 1.300 dollari, risalendo a 1.310-1.315. Lo scenario resta dunque ancora quello di un oro impostato in laterale, con la crescente debolezza di inizio maggio collegabile con le crescenti aspettative per un possibile quarto rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve nel dicembre 2018 e per la forza del dollaro. Un primo segnale negativo arriverebbe nel caso in cui il prezzo dell’oro dovesse scivolare sotto quota 1.300, chiudendo almeno una seduta sotto questi valori. Viceversa, l’oro potrebbe tentare di riavvicinare nuovamente quota 1.325 prima, per poi rimbalzare ancora una volta verso i 1.350$.

Prezzo Oro: analisi fondamentale

oro goldIl World Gold Council, l’entità che coordina il mercato dell’oro, ha rilasciato le analisi relative al primo trimestre 2018. Nel complesso la domanda di oro ha mostrato un significativo calo del 7%, trascinata al ribasso soprattutto da una frenata del settore investimenti in oro. Per quanto riguarda la gioielleria, da sempre un settore centrale nella domanda aurea, frena l’India, mentre invece cresce ancora la Cina. Ancora positiva la domanda di metallo giallo in arrivo dalle banche centrali, trascinata da paesi quali Russia, Cina, Turchia e Kazakistan. Si vedono segnali di ripresa anche dalla domanda di oro in arrivo dall’industria, dopo i cali degli ultimi anni. La frenata della domanda aurea del primo trimestre 2018 non deve dunque preoccupare eccessivamente gli investitori dell’oro.