L'oro continua la sua danza intorno a quota 1.200$

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L’oro ha chiuso la settimana con un colpo di reni che lo ha riportato in area 1.190 dollari l’oncia. Dopo tre sedute consecutive di ribassi, il metallo prezioso prova dunque una reazione.

La settimana era iniziata in territorio positivo, con i prezzi che avevano tentato un nuovo assalto ai 1.220$ l’oncia, venendo respinti dalla resistenza collocata su questi valori. La rottura dell’area 1.200 ha poi innescato una veloce progressione ribassista, che ha portato le quotazioni ad un test del supporto posizionato a 1.180 $. Su questi valori è arrivata la reazione del prezioso, che ha riagguantato nel finale di settimana i 1.190$.

Dal punto di vista tecnico emerge la possibile inversione di tendenza del prezioso nel breve termine, con l’area 1.180 che rappresenta ancora il primo supporto (il grafico a 4 ore presentato mette in luce la possibile rottura della trendline ribassista di breve).

oro grafico

Avremo un segnale positivo con un ritorno dei prezzi sopra quota 1.200, anche se il primo vero ostacolo appare a questo punto collocato a ridosso del doppio massimo dei 1.220 dollari. In caso di rottura rialzista il metallo giallo potrebbe nuovamente puntare dapprima verso i 1.245$ ed in seguito verso target più ambiziosi, come l’area 1.300 da cui ha preso avvio il sell off dell’ultimo trimestre 2016.

In tutto ciò dobbiamo però inserire la politica monetaria americana: nel caso in cui la Federal Reserve riuscisse a completare i tre rialzi dei tassi di interesse previsti per il 2017, appare difficile ipotizzare che l’oro trovi molto spazio per ulteriori rally. Viceversa, nel caso in cui i rialzi fossero meno di tre, i mercati potrebbero premiare l’oro. Non possiamo poi dimenticare le politiche di Donald Trump, altro elemento destinato in qualche modo a muovere anche gli scenari legati al prezioso, così come la lunga serie di tornate elettorali che vedranno l’Europa impegnata nei prossimi mesi, partendo dall'Olanda, per proseguire con Francia, Germania ed eventualmente anche Italia.

L’incognita è dunque dietro l’angolo. E l’oro resta vigile in attesa.