Perché la sterlina vale più dell’euro?

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Nonostante le difficolta legate alla Brexit la sterlina recupera terreno sui mercati valutari. Non possiamo certamente dimenticare il crollo che ha seguito il voto britannico della Brexit, ma nei primi mesi del 2018 abbiamo assistito ad un recupero della divisa britannica. Il “cable”, cioè il cambio fra sterlina e dollaro si è riportato sopra quota 1,40, mentre il rapporto fra euro e sterlina ha messo a segno un’incredibile serie di candele ribassiste nel mese di marzo 2018, portandosi a 0,87. L’opposto sterlina/euro non è dunque lontano da 1,15. Siamo lontani dai valori pre-Brexit, quando la sterlina valeva anche oltre 1,40, ma dopo quasi due anni di vendite sul pound forse si intravede la luce.

La sterlina vale più dell'euro: per quanto ancora?

STERLINALa sterlina potrà continuare a valere più dell’euro? Probabilmente sì, almeno vedendo lo sviluppo sui mercati valutari di questi ultimi mesi.  La parità fra euro e sterlina, o addirittura il sorpasso dell'euro nei confronti della divisa britannica possono dunque aspettare.Ma quali sono le ragioni alla base del recupero della sterlina contro l’euro? Sono sostanzialmente tre, esaminiamole nel dettaglio.

La sterlina ha beneficiato delle news legate alla Brexit. Da un lato i mercati hanno accolto con un certo sollievo l’evolversi della situazione legata alla Brexit, con la prima bozza di accordo fra Londra e Bruxelles che in qualche modo allontana una Brexit caotica. Londra ha dovuto cedere su molti punti come richiesto da Bruxelles, ma nel complesso il possibile accordo è risultato relativamente ben accetto ai mercati. È chiaro che a rischiare maggiormente dalla Brexit sia proprio il Regno Unito (con potenziali perdite di PIL anche dell’1,5% annuo, contro lo 0,1-0,2% per l’Europa). Le conseguenze, nello scenario peggiore, per la sterlina potrebbero essere molto significative con nuovi cali sui mercati valutari.

banca di inghilterraIl secondo punto che sta sostenendo la sterlina è legato alle mosse della banca centrale inglese, guidata da Mark Carney. L’ultimo meeting non ha visto la conferma dei tassi della Bank of England allo 0,50%. Ma la votazione non è stata unanime, due elementi della Bank of England, infatti, hanno votato per alzare i tassi, mentre altri sette per mantenerli ai valori attuali. Questo ha aumentato le attese per un rialzo dei tassi da parte della Bank of England nel meeting di maggio, con gli operatori che ipotizzano ormai due ritocchi al costo del denaro per il 2018. E laa sterlina festeggia sui mercati valutari.

Un terzo elemento deriva dai buoni dati macroeconomici, con la disoccupazione che tiene ai minimi storici, mentre l’inflazione – seppur al di sopra dei valori target della Bank of England – non pare essere sfuggita dal controllo della Bank of England, almeno per il momento, a tutto vantaggio della sterlina che risulta dunque maggiormente stabile sui mercati valutari. In questo complesso scenario, fra Brexit e tassi di interesse ormai lentamente impostati al rialzo, la sterlina riscuote dunque un buon interesse da parte degli operatori. Dal punto di vista tecnico il cambio euro/sterlina si è mosso negli ultimi sei mesi fra 0,87 e 0,90, con una volatilità via via minore. L’eventuale rottura dell’area 0,87 aprirebbe spazio per altri recuperi da parte della sterlina. I mercati restano dunque in attesa della Bank of England e della Brexit, muovendosi sull’onda delle news.