L'euro/dollaro tocca quota 1,09 per la prima volta da Novembre

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L’euro non era così forte nei confronti del dollaro esattamente dalle elezioni di Trump ad inizio novembre. Per la prima volta da oltre quattro mesi il cambio fra le due valute è tornato a testare quota 1,09, ma la debolezza della banconota verde si è sentita anche nei confronti della sterlina, con il cable che è volato a 1,26, mentre dollaro/yen è sceso verso 110, anche in questo caso sui valori più bassi da novembre. È quasi scontato dirlo, ma dopo tanta corsa rallentano anche gli indici americani. La domanda di fondo resta legata alle future mosse di Donald Trump, in particolare dopo la battuta d’arresto di venerdì, quando il Tycoon è stato costretto a ritirare il piano per le modifiche ai servizi sanitari predisposto da Obama. Di fatto i mercati in queste ore si stanno chiedendo se Trump riuscirà a portare avanti le sue intenzioni pre-elettorali o se questo incidente di percorso dovesse avere ripercussioni. Nel frattempo il buon dato sull’IFO tedesco, in crescita a 112,3, oltre un punto meglio delle attese, ha ulteriormente contributo a rafforzare la moneta unica.

Dal punto di vista tecnico le prossime giornate potrebbero risultare fondamentali per confermare la ripresa dell’euro. L’area 1,083 è stata agilmente superata, ma nel caso le quotazioni riuscissero a confermarsi sopra 1,087-1,088 si aprirebbe spazio per ulteriori risalite. Va sottolineato come le principali resistenze - cioè le aree che tendono a frenare la risalita dei prezzi, dove i venditori solitamente fanno sentire la loro forza -  appaiono collocate su valori più elevati, precisamente a 1,115, 1,135, 1,142 e, quella più significativa appena sopra 1,15. Sul fronte opposto a questo punto il primo supporto è collocato a 1,0880, attenzione anche all’area 1,071, a 1,062, mentre sarebbe estremamente negativo un ritorno dei prezzi sotto l’area supporto posizionata a 1,0495-1,05.